La passione per la chirurgia oncologica è la ragione che mi ha spinto a scegliere, dopo la laurea, la specializzazione in Chirurgia Generale.
Negli anni di specialità ho cercato di plasmare il mio percorso verso la carriera di Chirurgo Oncologo, selezionando i migliori centri in Italia e all’estero. L’istituzione della fellowship promossa dalla Fondazione SICO è stata per me un punto di svolta fondamentale, al termine della specializzazione, perché mi ha fornito la possibilità di proseguire, come avevo programmato, la formazione in chirurgia oncologica, all’interno dell’eccellenza italiana.
I percorsi di fellowship sono molteplici se si guarda Oltreoceano, e chi ambisce a diventare chirurgo oncologo deve spostarsi per ultimare la propria formazione. In Italia non è obbligatorio avere uno specifico titolo per occuparsi di oncologia in chirurgia, pertanto sta alla sensibilità e alla propensione del singolo intraprendere un percorso di questo genere.
Ritengo che la fellowship promossa dalla Fondazione SICO possa rivoluzionare lo scenario nazionale della formazione dei medici che curano i pazienti oncologici, istituendo un cammino univoco e strutturato. Questo sforzo e l’investimento fatto garantirà, a mio parere, un’omogeneizzazione e un aumento della qualità nell’offerta sanitaria, elevandone il livello.
Giunta oggi a metà del mio percorso di ultra-specializzazione in chirurgia oncologica, posso dire con certezza che ho trovato quotidianamente, nel confronto con i miei mentori e colleghi, nei gruppi di discussione multidisciplinare, nelle attività di sala operatoria, costanti stimoli e opportunità di imparare, applicare e crescere arricchendo il mio bagaglio teorico clinico e scientifico, affinando le mie capacità tecniche e creando intorno a me una rete di conoscenze che mi accompagneranno in futuro nella cura dei pazienti oncologici.